Pochi sanno che la temuta direttrice di Vogue america si chiamava Diana Vreeland, una donna piccolina, non troppo bella ma caratterizzata da una classe innata; cavalcò il mondo ad un ballo al Saint Regins Hotel in un abito bianco merlettato di Chanel, bolero e rose rosse nei capelli. Il Rosso per lei era un colore che non dava mai sull'arancio, era un rosso intenso, ribattezzato poi " fire" dalla stessa Chanel. Proprio questo ballo le valse il posto da capo redattrice di moda a Harper's, dove cominciò una rubrica in cui consigliava cose stravaganti, uno passato alla storia era di lavare i capelli del proprio figlio con dello champagne avanzato da un party. Fu la prima a creare del vero e proprio giornalismo contemporaneo, prima della Wintur e della Sozzani.
Proprio lei assunse l'allora giovane Anna Wintur da Vogue, infatti, negli anni 70 la giovane Anna si presentò ad un colloquio con l'oramai più che sessantenne Diana e alla domanda " che ruolo vorrebbe ricoprire nel nostro giornale? " Anna rispose senza esitare e con un tono molto freddo - il suo.
Proprio lei assunse l'allora giovane Anna Wintur da Vogue, infatti, negli anni 70 la giovane Anna si presentò ad un colloquio con l'oramai più che sessantenne Diana e alla domanda " che ruolo vorrebbe ricoprire nel nostro giornale? " Anna rispose senza esitare e con un tono molto freddo - il suo.
Allure di Diana Vreeland, il manuale scritto dall'artista. |
Palazzo Fortuny Venezia |